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 STORIE DI CANI In alcuni paesi d'Abruzzo, dove la pastorizia era fortemente radicata, i cani pastori abruzzesi erano argomento di forti discussioni e le storie di alcuni di loro erano raccontate nelle piazze e nelle cantine come oggi si fa con le partite di calcio. Vi raccontiamo alcune "storie di cani". | 
| ALPINO: Proprietario Luigi Petrella, Pratola P. | Lungo il 
Tratturo tra Pratola e Raiano negli anni '70.... Racconto di Renzo F.: "mi ricordo, quando ero ragazzo, che un giorno di buon mattino mi dovevo recare con mio padre ad irrigare un terreno. Per poter raggiungere il terreno bisognava passare in una stradina posta a fianco della masseria Petrella. Mentre ci accingevamo a passare vicino al casolare ci imbattemmo in un grosso cane che ci sbarrava la strada; era Alpino. Malgrado fossimo su di un carrozzino il cane era cosi motivato a difendere il gregge da impedirci di avvicinarci al casolare. Il carrozzino era strattonato violentemente tant'è che mio padre decise di tornare indietro e prendere un'altra strada più lunga ma più sicura."
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| ALPINO: Proprietario Luigi Petrella, Pratola P. | La 
cattura di Alpino Abruzzese di "Per la form".... 
Racconto di F.F. (operaio comunale): "un giorno dovevamo ripulire le strade dai cani randagi e, purtroppo, ci venne dato l'incarico di catturare Alpino. 
Alpino era noto a tutti nel paese, viveva libero ma restava sempre davanti la 
stalla dove erano custodite le pecore di Luigi Petrella nella piazza chiamata 
"per la form".
 Era molto grande ma anche molto mansueto ed era il gioco preferito dei bambini 
che lo cavalcavano come se fosse un somaro.
 Malgrado questo non era certo favorevole a salire sul furgone e solo per caricarlo  ci vollero quattro persone. Una volta portato al canile, quando si era acquietato, decidemmo di pesarlo. Complice un boccone di carne, lo mettemmo su di una bascula.
 Quando leggemo il suo peso restammo sbalorditi: pesava più di cento chili!!"
 Poco dopo venne il pastore che, naturalmente, come era accaduto altre volte 
pagata la multa si riprese il cane
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| LISETTA: Proprietario Antonio Petrella, Pratola P. | Non 
infastidire il cane nel gregge........ Racconto di 
Rinaldo. P.: Quando ero ragazzo, negli anni 50, mi recai nel tratturo ed incontrai Antonio 
amchill con il suo gregge. Mentre mi intrattenevo con lui vedemmo spuntare due grossi cani corsi di proprietà di un maresciallo dell'esercito. Antonio lo ammoni di non farli avvicinare al gregge perché Lisetta era assai gelosa. Il maresciallo quasi a mo' di sfida disse di non preoccuparsi poiché i suoi cani avrebbero sottomesso Lisetta in poco tempo. Dopo qualche minuto in cui i cani continuavano ad infastidire il gregge il pastore si giro verso la sua cagna e i loro sguardi si incrociarono. Era come un ordine e Lisetta si avvento sui due cani come una furia inferocita. Il maresciallo, preoccupato, imploro il pastore di fermarla. Il pastore fece un fischio e Lisetta torno dal padrone mentre il maresciallo si allontano precipitosamente con i suoi cani che avevano subito delle grosse ferite.portare i sui cani da un veterinario che lavorò 
una giornata intera per ricucirli.Il maresciallo dovette usare una carriola per
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| ALPINO: Proprietario Luigi Petrella, Pratola P.   | La caduta di 
un fulmine............ Racconto di Attilio C. : Tutta la nostra 
famiglia era intenta a lavorare il nostro orto posto lungo la via del Rio quando 
iniziò a piovere.Ad un certo punto mentre cercavamo un riparo sotto un grosso albero, ci trovammo 
di fronte Alpino, il cane di Amchill che viveva nel vicino casolare posto lungo 
il tratturo. Si fermò davanti a noi distanziato di qualche decina di metri e 
inizio a fissarci insistentemente a tal punto che decidemmo di indietreggiare in 
un punto più lontano.
 Sapevamo che era mansueto ma la sua mole ed il suo strano comportamento ci 
misero paura.
 Restò fermo a guardare quell'albero per circa 20 minuti quando finalmente si 
giro e di scatto si spostò.
 Tempo qualche secondo udimmo un forte boato accompagnato da un forte bagliore.
 Un fulmine aveva colpito quel grosso albero e lo aveva incenerito
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| Incontro con i cani Abruzzesi alla "rott 
d'amichill" presso Orsa | La visita allo stazzo sul 
Morrone negli anni '50 un giorno mi 
trovai a Popoli mia città natale e chiesi dove potevo trovare un bel cane 
Pastore Abruzzese. I pastori di Popoli mi indirizzarono verso un pastore di 
Pratola, Antonio detto amchill.Mi recai nella masseria dove aveva le pecore detta "Lu casin Ruscio" posto 
proprio all'entrata del paese dove mi accolse lo stesso Antonio.
 Mi disse che i cani erano di guardia alle pecore sulla montagna e che per 
prendere i cuccioli bisognava salite a piedi fino allo stazzo.
 Decidemmo di andare a prenderli e ci recammo sotto il Morrone dove iniziammo a 
percorrere un sentiero che portava sotto un diruto castello.
 Antonio ci precedeva e stentavamo a restargli dietro, alto e magro saltellava su 
quelle pietre come se stesse ballando mentre noi non avevamo più fiato per 
parlare.
 Salendo lungo questa valle improvvisamente ci ritrovammo osservati da un nugolo 
di cani che erano spuntati tutti intorno al monte come se fossero delle 
sentinelle messe lì in difesa di un fortino. Ad un cenno di Antonio i cani si 
ritirarono e potemmo accedere allo stazzo che altro non era che una piccola 
grotta i cui vi trovavano riparo delle pecore. I cuccioli erano molto piccoli e 
credo avessero pochi giorni di vita. Antonio li mise i una busta della spesa e 
li portò a Pratola.
 Quel piccolo cagnolino crebbe in un modo incredibile e diventò un cane molto 
grande che ancora oggi ricordo con piacere. Forte e coraggioso difendeva la 
nostra casa come se fosse il suo gregge.
 45 anni dopo tornai a Popoli e all'uscita del casello di Pratola notai un 
ragazzo con un cucciolo in braccio. Non potevo credere ai mie occhi, quel cane 
era la fotocopia del mio cane. Feci una rapida inversione di marcia e mi recai 
da quel ragazzo.
 Gli raccontai la mia storia e gli dissi che non pensavo di trovare ancora questi 
cani.
 Lui mi rispose: quel pastore era mio Nonno. Mai mi sarei aspettato un fatto del 
genere e la mia successiva visita presso la fattoria Petrella mi riempi di 
profonda soddisfazione.
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